Nella settimana di festeggiamenti della Giornata Mondiale del
Teatro parte il progetto euro-cinese ‘Metamorphosis Project’
Il teatro come strumento per
superare i pregiudizi e i conflitti: nasce con questo obiettivo “Metamorphosis Project”, un
progetto di cooperazione artistica tra l’Italia, protagonista la compagnia
Astragali Teatro, e la Cina, con il Teatro Nazionale di Pechino, che si
svilupperà in diverse azioni tra i due paesi tra il 2016 e il 2017 e che alternerà laboratori, workshop, performance e
incontri per terminare con l’allestimento di una co-produzione teatrale
euro-cinese. La prima tappa di questo progetto è il 26 e 27 marzo a
Guangzhou dove sarà presentato al pubblico cinese “Metamorfosi”, ultimo lavoro internazionale della compagnia leccese. Inoltre, durante
la settimana di celebrazioni della Giornata Mondiale del Teatro, organizzate
dall’International Theatre Institute UNESCO che quest’anno ha affidato ad Anatòlij Vasìl’ev la redazione del Messaggio alla comunità artistica
internazionale, Fabio Tolledi, direttore artistico di Astràgali Teatro, guiderà un laboratorio al quale parteciperanno attori cinesi.
“Metamorphosis Project” parte dal testo di Ovidio, “Metamorfosi”, per interrogarsi su un presente segnato da tensioni e conflitti. Attraverso alcuni miti descritti nelle ‘Metamorfosi’ racconta
storie di donne e uomini che attraversando il Mediterraneo, al confine tra la
vita e la morte, sono chiamati a cambiare pelle, forma, a mutare. In un
infinito oblio della propria storia, da dimenticare per poter vivere una nuova
condizione, che lascia poco spazio alla memoria. La prossima tappa sarà a maggio a Lecce, dove saranno ospiti
di Astràgali Teatro gli artisti del Teatro Nazionale di Pechino.
Il progetto si realizza con
il supporto del Fondo di Coesione Sociale, Unione europea, Regione Puglia,
Teatro Pubblico Pugliese, per l”Internazionalizzazione della scena teatrale e
coreutica pugliese 2015.
COS’E’ IL TEATRO NAZIONALE DI PECHINO
L'Opera di Pechino è il nome con cui è noto in Occidente il
genere teatrale cinese ching hsi (propr. spettacolo della capitale), che
può essere considerato come il dramma classico nazionale moderno. Sorto alla
fine del sec. XVIII, quando gli attori dello yi yang adottarono lo hu
tiao, l'Opera di Pechino è una fusione del teatro aristocratico e di quello
popolare e ha raggiunto un altissimo grado di perfezione formale e di
originalità artistica, tanto da costituire la forma di teatro più
rappresentativa e più famosa della Cina . Esso costituisce una sintesi organica
di canto, dialogo, musica, danza, mimica e acrobatica. Il repertorio è molto
vario, ma poiché l'Opera di Pechino si è sviluppata durante la dinastia Ch’ing, i cui imperatori avevano proibito che si portasse sulla
scena la vita di corte o di alti funzionari o comunque avvenimenti e circostanze
di attualità, gli autori, rimasti anonimi, hanno tratto il contenuto delle
opere da leggende popolari, noti romanzi storici, storie di gloriosi capitani
dell'antichità, della lotta per il potere e di combattimenti contro i barbari.
L'amore per la patria, la fedeltà coniugale e la pietà filiale sono sempre
esaltati. La scenografia è quasi inesistente, ma caratteristico è il largo
impiego simbolico di determinati oggetti: basta per esempio agitare un panno
azzurro per indicare la presenza di un fiume o del mare. Per contro gli attori,
educati sin dall'infanzia al perfetto controllo del proprio corpo e a un
complicato vocabolario di gesti convenzionali, indossano vestiti sfarzosi
confezionati con sete gialle, nere, rosse, azzurre, ecc. (ciascun colore ha un
valore simbolico). Le situazioni drammatiche sono sottolineate dalla musica
che, basata su melodie già note, ha molta parte nello spettacolo.
teatro@astragali.org - 0832.306194 / 320.9168440
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